Il tuo carrello è attualmente vuoto!
La prima tappa per iniziare il vostro avventuroso tour alla scoperta delle origini di Gratteri è quella di ritrovarvi nella Piazza Principale innanzi alla Chiesa Madre, dove si trova oggi, collocata in una piccola villetta, una conchiglia di pietra che racchiuderebbe probabilmente la storia più ancestrale dell’antico villaggio “dei crateri”.
Secondo le antiche descrizioni infatti, Gratteri prenderebbe il nome da alcuni crateri di rocce calcaree presenti nel suo territorio, come quello della Grotta Grattàra. Si tratta di balzi e dirupi fortemente segnati da fenomeni di origine carsica che hanno dato luogo sia a forme epigee (polje, doline, inghiottitoi) che ipogee (abisso Ciacca, pozzo Puraccia, grotta dei Panni, grotta Cula, grotta Fonda, grotta Stefàna, grotta Grattàra), rilevanti dal punto di vista geologico e speleologico.
Verosimilmente, infatti, la fonte della piazza, chiamata della Ninfa, si potrebbe ricollegare per somiglianza e significato a quella della Grotta Grattàra, formata nei millenni dal perenne stillicidio di acque considerate purgative e ristoratrici, da cui probabilmente il paese prenderebbe il nome: “oppidum a Cratere ob perennem stillantem aquam celebri dictum” (PIRRI R., op. cit., Vol.II, p. 829, Palermo 1644).