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Gratteri in ein Geheimnis gehülltes – Geschichte von den Legenden

Gratteri in ein Geheimnis gehülltes – Geschichte von den Legenden

C’era una volta e c’è ancora, un vecchio villaggio sulla collina, un cratere di tetti, sospeso al cielo da due mani divine, tra cocenti rocce e il Mar degli Etruschi, che cela un misterioso tesoro occultato da secoli. Una storia leggendaria di monaci alchimisti e cavalieri e un passaggio agli Inferi da una impervia spelonca la “bocca dell’inferno” difeso da una strana creatura, Macigna, come una nuova Gerusalemme siciliana. E poi una medievale abbazia, solitaria nel bosco, ceduta ai Cavalieri di Malta, eredi dei Templari e una profezia di millenarie leggende del borgo più misterioso delle Madonie.

GRATTERI DA CRATER, COPPA, GRAAL

Il Borgo più misterioso delle Madonie.

Dall’iniziativa “Racconta il tuo borgo e ripartiamo viaggiando in Italia” lanciata sui social network dal travel blogger Andrea Petroni di VoloGratis.org durante il periodo del lockdown – e che ha raccolto sin da subito l’entusiasmo di migliaia di italiani – è nata questa guida intima, nata sia per assecondare la voglia prepotente che tutti sentiamo di viaggiare, sia per rilanciare le piccole realtà e il nostro turismo interno.
Raccoglie una selezione tra i nostri borghi, scritta col cuore da chi in quei borghi vive e ci conduce alla scoperta di preziosi luoghi nascosti, ma incredibilmente vicini e affascinanti.

GRATTERI GREZZO DIAMANTE NELLA CONCAVA ROCCIA
Storia scelta da Andrea Petroni e inserita nel libro „In viaggio tra i borghi d’Italia“

Dario Flaccovio Editore

C’era una volta e c’è ancora un borgo vecchio sulla collina, un cratere di tetti, sospeso al cielo da due mani divine, tra cocenti rocce e il Mar degli Etruschi che cela millenarie leggende della Sicilia più autentica. Valli a strapiombo che svelano scenari costieri fino a Panormus ed echi lontani, si perdono. Voce di madre che chiama figlie disperse all’orizzonte, isole al sole o sole isulidde razziate dal Dio Poseidone. E si arriva su in cima a quel monte di San Mamiliano – nido di guardia – tra giganteschi fiori di agave e una paesana foschia.

Lì c’è un presepe che il tempo trascura, con centenari dal volto bambino, e rocce calcaree che piangono in una fonte di pietra, dove il vento sibilando nella Grotta parlava alle donne, l’oracolo di una Vecchia inumana. Così si tramanda nel tempo di un remoto avamposto: “branchi di cervi dai denti d’oro”, pietre veggenti chiamate berilli e un passaggio agli Inferi da una impervia spelonca, la “bocca d’Infernu”, difesa dal perfido Macigna che trascinava nell’abisso audaci fanciulli che, per diventare grandi, compievano il rito di sporgersi dal precipizio della Misericordia. Fu così che da tempo immemore venne eletto l’Arcangelo Michele a difesa del borgo, come una nuova Gerusalemme siciliana.

Sei tu Gratteri, fiabesca dimora degli Avi, della mia gente dove il divino monte Dipilo corteggia le nubi proteggendo dall’alto il villaggio e un’aquila difende il suo nido sulla rocca Dufìsa scrutando in volo la Valle detta dell’Oro, lungo il torrente di Gargilumeni, per indicar dal cielo il sentiero al jacopeo pellegrino. E si giunge ad una occulta Abbazia, celata nel bosco, per adempiere una sacra promessa che il Conte Ruggero fece a San Giorgio, apparso in battaglia a Cerami in groppa ad un bianco destriero, gloria di cento Normanni contro cinquantamila Saraceni.

Sei tu Gratteri, fiabesca dimora degli Avi, della mia gente dove il divino monte Dipilo corteggia le nubi proteggendo dall’alto il villaggio e un’aquila difende il suo nido sulla rocca Dufìsa scrutando in volo la Valle detta dell’Oro, lungo il torrente di Gargilumeni, per indicar dal cielo il sentiero al jacopeo pellegrino. E si giunge ad una occulta Abbazia, celata nel bosco, per adempiere una sacra promessa che il Conte Ruggero fece a San Giorgio, apparso in battaglia a Cerami in groppa ad un bianco destriero, gloria di cento Normanni contro cinquantamila Saraceni.

Fu posta cosi la prima pietra per fondare un misterioso cenobio, San Giorgio dei Crateri, affidandolo ad insoliti monaci francesi, di Amiens, che in Sicilia ebbero il loro unico monastero agli albori del Mille. Storie d’incanto, di magie e sortilegi, e di un tesoro nascosto da quegli eremiti prima di abbandonarla di fretta una gelida notte d’inverno, scacciati dagli stessi villani, che lavarono col sangue l’onta di una vergine disonorata della ricca famiglia Giboino, passando con tamburi in mezzo ai lupi.

E ne comparve un’insolita profezia: tre persone dovranno sognare il tesoro e mangiare un’intera focaccia sul posto senza farne cadere le briciole. E i vecchi alimentano storie di sovraumane presenze e di quando alcuni scavando ne rimasero paralizzati, ciunchi, come per uno scudo di Medusa, trovando solo gusci di lumache e ceneri di metallo. Ma la storia della truvatura di San Giorgio si fa ancora più avvincente e occulta quando i beni dell’Abbazia vennero ceduti ai Cavalieri di Malta eredi dei Templari, che la detennero per i secoli successivi lasciando dei segreti nel villaggio e un Ospedale per relitti e pellegrini.

Cosa nascondi solitaria Gratteri? Di quel glorioso passato solo un portale normanno. Gratteri da cratere, coppa, calice, Graal. Grezzo diamante nella concava roccia. Nel tuo stemma un passo e una colomba “Tuere nobile Gratterium” (Proteggi la rinomata cittadella di Gratteri).

Ma adesso apro gli occhi. Sovrumana pace, martellanti silenzi e una mano che da lontano tende. Così, quando vengo a trovarti riscendo le scale del tempo e odo voci riempire le vie, rivedo volti svaniti, i colori di liete stagioni e un profumo d’antico. Ma forse altri tempi attende, l’araba fenice. Una fiorente Primavera, stagione nuova di sognatori e amanti. Ed è per sempre che a me caro resti, quel mistero del mio borgo.

``In viaggio tra i Borghi d'Italia``, libro di Andrea Petroni

``Gratteri, Coppa, Graal``, libro di Marco Fragale

Puoi conoscere l’intera storia sul mistero del Sacro Graal all’interno del nuovo libro „Gratteri da Crater, Coppa, Graal. Grazzo Diamante nella concava Roccia. Il Borgo più misterioso delle Madonie“.